TOTEM NR. 4 PIAZZA MARCONI: LE TAVOLE DEL NUOVO CATASTO 1721/1722
Le tavole del Nuovo Catasto (1721-1722) ed i relativi registri sono fonte di preziose notizie: riportano dettagliatamente le ville con i giardini e gli orti, l’osteria, i cortili, i terreni coltivati, le vigne (ognuna con una particolare intitolazione) e i gelsi.
Durante l’Ottocento anche Nova conosce un modesto sviluppo economico: produttive sono la coltivazione della vite, da cui si ricava il vino Pincianello, e la bachicoltura.
Le aree destinate ad aratorio sono situate soprattutto a sud del paese, mentre i boschi occupano piccole superfici e sono composti da essenze qualitativamente forti: castagni, noci, noccioli, querce e lecci.
Nel 1858 si registra la presenza della prima filanda, situata in Villa Vertua. Nel 1881 viene inaugurata la tramvia di Milano – Giussano: 7 corse giornaliere porteranno gli operai a Milano in 55 minuti.
Sempre nello stesso anno iniziano i lavori di costruzione del Canale Villoresi.
Nel 1905 sono presenti sul territorio: la filanda Beretta presso la “Baia del Re“, la tessitura De Ponti adiacente il cortile parrocchiale, la tessitura Zorloni presso la fermata del tram a San Bernardo, la tessitura Briantea che rimarra attiva fino agli anni ’70 nella quale veniva occupata maggiormente la manodopera femminile.
L’ultima importante trasformazione sociale e culturale che interesserà il paese, sarà la risposta alla massiccia immigrazione conseguente l’alluvione del Polesine nel 1951, alla quale farà seguiro quella del Meridione e del Veneto. Ne sarà conseguenza un’espansione edilizia consistente che, parallelamente all’abbandono dell’agricoltura, porterà alla Nova dei nostri giorni.